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venerdì 28 settembre 2012

Punte Mania Bis


A proposito di punte.. 

Leggevo oggi sulla rivista Expression Dance, due interessanti articoli. Entrambi parlavano dell’uso delle scarpe da ballo fuori dal contesto della danza.

Il primo recita così: “Non slanciano come un tacco 12, ma il richiamo modaiolo è irresistibile. Si chiamano Stellar Ballerina i nuovo oggetti del desiderio delle celebrità, migrate dai piedi delle ballerine classiche a quelli delle tante, come Angelina Jolie, Katie Holmes e relative figlie, che le indossano per lo shopping. Per festeggiare i suoi 80 anni la Bloch, storico marchio australiano per ballerine classiche, le ha create in edizione limitata affiancandosi a un testimonial di sicuro richiamo: Margaret Qualley, la figlia dell’attrice And MacDowell. Le scarpine sono disponibili in versione limitata al prezzo di duecento euro.”

Classiche ballerine rosa, con l’aggiunta di un tocco rock grazie a delle piccole borchie che tempestano tutta la scarpa..alla modica cifra di duecento euro (..solo??).

Il secondo articolo, invece parla delle scarpe da punta create appositamente per la storica e famosa star del burlesque Dita Von Teese: “ Dopo che lo storico marchio di danza Repetto si è messo a produrre ballerine da città, un celebre stilista di scarpe come Christian Louboutin ha pensato di creare le sue prime scarpette da punta. Ma per una sola persona: Dita Von Teese. L’interprete di burlesque in effetti gliele aveva richieste su misura per il suo nuovo spettacolo “Strip Strip Hooray”, presto in tournee negli Stati Uniti. Le prime foto sono state postate su Twitter: ne avrà un paio nere con paillettes rosse, un paio blu e un paio rosa. Tutte quante con la calebre suola rossa. Molto belle da vedere, forse non brillano per praticità a causa della suola un po’ più rigida rispetto a quella delle normali punte.”

E va bene la ballerina,calzatura ormai iconica nata negli anni cinquanta, resa famosa grazie a personalità del passato come ad esempio Audrey Hepburn e Brigitte Bardot.. ormai questo capo d’abbigliamento rubato dai piedi dalle ballerine e rivisitato in chiave urbana è diventato un must, un tipo di calzatura che difficilmente manca dal guardaroba di una donna.
Ma le scarpa da punta? Mi è capitato di vederle nei contesti più assurdi.. nei video musicali, sulle passerelle, ai piedi delle veline (???). E ora l’idea di lanciarle ai piedi di una star come Dita Von Teese, icona modaiola, avrà sicuramente un effetto sulle fashion victim e quindi con molta probabilità ci capiterà di vedere donne griffate che si aggireranno traballanti su scarpe improbabili tra le corsie di un supermercato…. Scenario terribile.

Forse le scarpe da punta sarebbe meglio lasciarle ai piedi delle ballerine.

mercoledì 26 settembre 2012

Punte Mania


Parliamo di scarpe da punta.
Ne esistono a centinaia, di qualsiasi forma, colore e misura..ognuna adatta ad un tipo di piede diverso; quello con poco collo, quello molto arcuato, quello con pianta larga o pianta stretta, quello forte, quello debole..

La scelta della scarpa da punta è difficile, molto difficile. E’ un po’ come la ricerca dell’uomo ideale. Una volta trovato quello giusto, non lo si lascia più (…in teoria).
Ma andiamo per gradi e iniziamo a spiegare esattamente cosa sono queste famose scarpe da punta. Le punte sono delle scarpe da ballo indossate dalle danzatrici classiche, anche se ultimamente vengono sfruttate anche in alcuni balletti contemporanei. Sono formate da una tomaia in raso o stoffa, una soletta in cuoio, o altri materiali plastici,che permette il sostegno del piede  e una mascherina rigida per consentire l’appoggio della punta della scarpa. Solitamente vengono legati alla caviglia con dei nastri di stoffa o raso e degli elastici.
Ogni scarpa da punta ha le sue caratteristiche e una ballerina deve trovare la scarpa che più si adatti alla conformazione del proprio piede. Come dicevo prima è difficile, ma non impossibile.

Le Grisko: scarpe  made in Russia, suola piuttosto dura. Adatte a chi ha un piede molto forte e lavorato.
Le Gaynor Minden: scarpa adatta a chi ha una pianta molto larga e un buon collo del piede.. Un consiglio: informatevi sul prezzo prima di correre a comprarle..
Le Bloch: appoggio ampio e mascherina piuttosto bassa. Sono versatili, producono così tanti modelli che facilmente ne troverete uno adatto ai vostri piedi ( a meno che non abbiate particolari esigenze).
Le Capezio: Suola non troppo dura, mascherina media. Ideali per chi ha l’esigenza di lavorare il piede e spingere il collo in fuori.
Personalmente, avendo un collo del piede piuttosto ingestibile, mi trovo bene con le punte Reart con lamina d’acciaio,disponibili con suola singola, doppia o tripla (per vere Wonder Woman!).

Provate! Queste sono solo alcune delle marche di scarpa da punta, ne esistono infiniti modelli..il consiglio migliore rimane sempre quello di indossarle e capire come reagisce il piede.



Vi segnalo un paio di negozi di articoli per la danza con buone forniture per quanto riguarda le scarpe da punta:

Buona ricerca!

martedì 25 settembre 2012

I bambini e la danza


“La danza è una delle rare attività umane in cui l'uomo si trova totalmente impegnato: corpo, cuore e spirito. Per il bambino danzare è importante quanto parlare, contare o imparare la geografia. È essenziale per il bambino, nato danzante, non dissipare questo linguaggio sotto l'influsso di un'educazione repressiva e frustante.” - Maurice Béjart


Che cos’è la danza per un bambino?
La danza è un gioco, la danza è un passatempo che diverte, la danza è indossare un tutù e calze rosa, la danza è un punto d’incontro con gli amici, la danza è la gioia che si realizza nel momento in cui scattano gli applausi, la danza è l’euforia data dal muoversi e saltare sulla musica…
Tutto questo è ciò che un bambino può provare ballando.
Certo, è limitante.. I bambini potrebbero provare tutte queste sensazioni giocando in cortile o muovendosi a tempo di musica davanti ad una tv o indossando un tutù per carnevale oppure ancora facendo lo spettacolino di Natale a scuola.
Ma quest’arte è magica.. Attraverso la gioia e il divertimento che i bambini provano nel ballare, la danza si insinua ben più in profondità e regala ai bambini dei doni che non avrebbero mai potuto ricevere se non si fossero avvicinati a questa disciplina.
Quindi, che cosa da VERAMENTE la danza ad un bambino?
In primis il senso della disciplina. I piccoli ballerini imparano a rispettare le regole, a seguire le indicazioni dei propri insegnanti, a impegnarsi il più possibile per far si che una cosa venga al meglio, ad arrivare sempre in orario e in ordine, a non parlare mai a sproposito, ad accettare le disposizioni senza contestare, a fare dei sacrifici per ottenere ciò che ci si è prefissi.
Collegandoci al senso di sacrificio, possiamo dire che il secondo dono è la passione. La danza è un’arte talmente difficile da affrontare, che induce chiunque la pratichi a confrontarsi con se stesso e a spingersi oltre le proprie possibilità. Ottenendo dei risultati, cresce l’entusiasmo che genera voglia di migliorarsi e di spingersi ancora oltre. I bambini imparano a non arrendersi davanti alle difficoltà, ad affrontare gli  ostacoli e dare sempre il meglio e tutto ciò lo concretizzano non solo nella sala prove, ma anche nella vita di tutti i giorni. Imparano ad essere aperti, ad ascoltare le proprie sensazioni e a dedicare anima e corpo alle cose che amano.
Il terzo dono della danza è la sensibilità. Ballare genera una sorta di amplificazione delle emozioni,di sperimentazione di sensazioni difficili da provare in altri contesti. La danza unisce corpo, mente e spirito in un’unica forma che è il movimento. Attraverso il movimento, i danzatori devono trasmettere al pubblico emozioni, sogni, sensazioni ed è proprio per questo che il ballerino è in grado di “sentire” in un modo più profondo. Ogni emozione che arriva, viene presa e metabolizzata a più livelli, diventa parte del sé, rendendo così possibile il trasmetterla agli altri senza l’aiuto della parola, solo attraverso il corpo.
Il corpo, croce e delizia del ballerino.. Il quarto dono riguarda proprio la consapevolezza del proprio corpo. Ogni danzatore impara negli anni a conoscersi profondamente, a riconoscere i propri limiti e le proprie potenzialità, impara a sentire ogni muscolo, articolazione e a riconoscere il dolore. La danza lavora sulle strutture corporee slegandole dai vincoli e aprendole a un mondo di sperimentazione del movimento, di innumerevoli possibilità motorie, di flessibilità e forma. Il piccolo ballerino impara a conoscere e controllare il proprio corpo,a sentirlo e a governarlo facendogli fare tutto ciò che la mente si prefigge. Negli anni, il ballerino impara a dominare totalmente il proprio corpo, a renderlo flessibile e leggero, a sfidare la forza di gravità, a renderlo uno strumento di comunicazione.
La danza è arte, passione, sacrificio, comunicazione, consapevolezza, disciplina, gioia, poesia.. Ogni bambino dovrebbe poter avere la possibilità di avvicinarsi a questo mondo e cogliere anche solo una minima parte di questi doni fondamentali per la propria formazione e sviluppo della personalità.

La Danza non è un campo esclusivo per nessuno. Dà gioia e euforia a tutti coloro che vi partecipano come danzatori o spettatori. Il linguaggio della danza non conosce confini. Va oltre la classe sociale, l’istruzione, il paese, il credo. Il suo vocabolario è infinito, poiché l’emozione umana risuona attraverso il movimento. La Danza arricchisce l’anima e solleva lo spirito. La Danza vive all’interno di tutto ciò che vive. Facciamo ballare tutti i bambini e sicuramente seguirà la pace”Miyaho Yoshida


Il corpo nella danza



Chiunque abbia visto un balletto a teatro, un manifesto di uno spettacolo, una pubblicità di un paio di scarpette da ballo o una delle tante trasmissione televisive dedicate alla danza, ha chiaramente in mente l’immagine di una ballerina: alta, longilinea, bella, aggraziata, gambe lunghe.

Ma quali sono le caratteristiche che contraddistinguono il corpo di una ballerina?
Come può svilupparsi il tuo corpo praticando questa disciplina?
Elemento principale della danza è l’en dehors, posizione che permette un migliore appoggio, una maggiore ampiezza dei movimenti  e un uso corretto di tutti i muscoli del corpo senza andare a sovraccaricare dei  muscoli che rischierebbero di ingrossarsi e rendere i movimenti più difficoltosi.
L’"en dehors", cioè "in fuori", consiste nel ruotare verso l'esterno i muscoli degli arti inferiori, partendo dal bacino fino ad arrivare alle punte dei piedi, facendo in particolar modo forza con gli adduttori (i muscoli interni della coscia). 

La posizione dell’en dehors è applicata a tutti gli esercizi della danza classica ed è la base per poter sviluppare la muscolatura. Questa posizione, favorisce lo sviluppo corretto dei muscoli delle gambe, degli addominali, della schiena e dei glutei e favorisce una corretta postura.

La posizione dell’en dehors deriva dalla rotazione della testa del femore nell’anca e per questo vengono fatti diversi esercizi che permettano mano a mano di migliorare questo tipo di movimento.
Dopo anni di lavoro CORRETTO le gambe di una ballerina diventano forti (ma non grosse) e lunghe; il quadricipite è di dimensioni ridotte, il sartorio è molto sviluppato, il polpaccio è alto.

Altro punto cruciale del corpo di una ballerina è il piede. Il piede di una danzatrice è vigoroso, rapido, forte ,stabile ed è caratterizzato da un collo del piede molto accentuato.
Il “collo del piede” è la regione di passaggio tra la gamba e il piede ed è spesso un tormento per i ballerini, perché oltre a facilitare alcuni tipi di esercizi, soprattutto sulla scarpa da punta, è un elemento estetico molto valorizzante. C’è da dire, però, che la gestione di un collo del piede esageratamente pronunciato, seppur esteticamente bellissimo, diventa complicata.

Tutta la danza è caratterizzata da un lavoro duro e costante sui muscoli e sulle articolazioni, lavoro che permette al ballerino di dominare totalmente il proprio corpo, di usarlo come strumento e di creare, attraverso esso,  l’arte.





Mara Invernice


Ballerina di danza classica e modern contemporaneo, sperimenta le tecniche di danza approfondendo i vari stili di moderno e contemporaneo, specializzandosi in questo settore. Si dedica allo studio della danza classica accademica presso la scuola "A passo di danza di Marina Perini" e supera gli esami vocational della Royal Academy of Dance Intermediate, Advanced Foundation, Advanced 1 e Advanced 2. Partecipa a diversi concorsi, ottenendo svariati riconoscimenti:
2° Premio Solisti Moderno al concorso di Lecco e relativa borsa di studio - anno 2010;
1° Premio assoluto categoria Seniores al concorso di Bergamo - anno 2010;
1° Premio solisti moderno al concorso di Olginate (LC) - anno 2011;
1° Premio solisti moderno al concorso di Monza - anno 2011.
Nell'estate dell'anno 2011 viene ingaggiata come ballerina nel tour di Vasco Rossi  live from 2011. 


Ispirandosi e sfruttando le tecniche Release, Cunningham, Graham e le varie forme di danza moderna, sviluppa negli anni un proprio stile, basato sull'alternanza tra  la fluidità di movimento, la rigidità del corpo e le linee. Il relativo percorso formativo utilizza elementi di danza classica e del lavoro a terra, consentendo pertanto una preparazione ad ampio raggio; l'allievo di Mara avrà  piena consapevolezza del proprio corpo e delle sue possibilità di movimento.