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martedì 13 novembre 2012

Danza e ..Tecnologia


..Due mondi distanti. Una ballerina è un essere leggero ed etereo che si aggira su palcoscenici in legno logoro con i suoi abiti svolazzanti e le sue calze rosa. Che cos’ha questo a che vedere con la tecnologia? Nulla effettivamente.
La danza classica è classica per definizione,  punto. Nulla potrà mai cambiare la sua essenza.
Ma guardiamo oltre.. Analizziamo la danza nella sua complessità, è davvero così distante dalla tecnologia? No, la risposta è NO.

La danza contemporanea sperimenta andando alla ricerca di un corpo “altro” dall’idealizzazione realizzata dalla tradizione del balletto classico accademico. Il corpo del danzatore contemporaneo è un ipercorpo, è un corpo in cui si inscrive la realtà contemporanea dell’uomo moderno del nuovo millennio.
Sono anni che la danza contemporanea sperimenta, cerca una sua collocazione nella realtà e si rinnova per stare a passo con i tempi.
Il primo tentativo di “rivoluzione” è stata messo in pratica da uno dei padri fondatori della danza contemporanea: Merce Cunningham. Cunningham è già cosciente del fatto che le tecnologie saranno in grado di arricchire il processo di creazione coreografica ma che la riluttanza del mondo accademico rischierà di rallentarne di molto l’introduzione nella danza.
Il desiderio di Cunningham è quello di trovare il mezzo più ottimale per realizzare i propri obiettivi artistici. La “tecnologia elettronica” ha introdotto un nuovo modo di vedere la realtà, di negoziare, di pensare. Grazie ai nuovi media digitali è sempre più possibile “editare” un prodotto creativo, inter-agendo su di esso, annullando o ripristinando modifiche che non andranno ad influenzare il “già salvato”.
Da questo presupposto, Cunningham ipotizza un sistema di “notazione di danza elettronica immediata” che serva a mostrare i movimenti della danza, fermali o rallentarli. Nel 1986 questa sua idea si materializza nel software Life Forms un software di animazione 3D di proprietà della Credo Interactive.
E dopo di lui, molti hanno percorso questa strada, portando alla danza contemporanea nuove tecnologie e nuovi spunti di riflessione e ricerca.
In Italia, la danza sperimentale e multimediale porta il nome di Ariella Vidach.
Creata in Svizzera nel 1988, l’Associazione culturale AiEP (acronimo di Avventure in Elicottero Prodotti) nasce dalla comunione di intenti di un gruppo di artisti di diversa provenienza, interessati a realizzare progetti di ricerca nell’ambito delle arti visive multimediali e a sviluppare un linguaggio espressivo che attinga dai più svariati campi artistici (danza, musica, video-arte, design).
Nel 1996 Ariella Vidach e Claudio Prati, due dei fondatori di AiEP, creano a Milano un’altra associazione culturale,Ariella Vidach - AiEP, ampliando gli orizzonti geografici ed artistici per approfondire la ricerca nell’ambito delle nuove tecnologie applicate alla danza contemporanea e alle arti performative.
In oltre vent’anni di attività, il percorso artistico di AiEP ha esplorato l’utilizzo dei media interattivi in un crescendo di complessità: dall’utilizzo di proiezioni video in scena a sensori quasi invisibili indossati dagli interpreti, passando per la motion capture e la computer-grafica, la relazione tra corpo, coreografia e sistema interattivi si è andata assottigliando e le interferenze tra arte e tecnologia sono diventate sempre più raffinate e suggestive.

Ma non è finita qui, finora ho indagato solo sulla danza quella vera, quella artistica, quella performativa.. ma facciamo un passo in più.
La danza si sposta continuamente e ricerca collocazioni inusuali per la propria tradizione, anticonvenzionali.
Dal teatro al cinema, da una piattaforma a un video.. il passaggio è rapido, ed eccola lì. Ci troviamo la danza proprio davanti ai nostri occhi, sotto i nostri piedi, dritta dritta in casa nostra.
La danza sta espandendo i suoi orizzonti e va a collocarsi nella quotidianità, diventa attività di intrattenimento e ludica. E lo fa grazie a ciò che è sempre più caro all’uomo contemporaneo: la tecnologia.

Giochi come Dance Dance Revolution, Just Dance e Dance Central ne sono la testimonianza.
Dance Dance Revolution è un videogioco musicale di genere exergaming prodotto da Konami, pubblicato come arcade e su PlayStation. È dotato di una pedana con quattro frecce (su, giù, destra e sinistra), e seguendo il tempo e il ritmo di una data canzone, si leggono le frecce indicate su uno schermo e si premono con i piedi i relativi pulsanti sulla pedana.
Just Dance è un videogioco musicale sviluppato e pubblicato da Ubisoft per Wii. È simile al gioco Dance Dance Revolution con i ballerini che si muovono sullo schermo al fine di guadagnare punti ma la modalità di gioco è molto diversa. In Dance Dance Revolution i ballerini devono schiacciare con i piedi quattro frecce (su, giù, destra e sinistra) su una pedana per abbinare le frecce di scorrimento che appaiono su schermo. In Just Dance i giocatori usano solo il Wii Remote e tentare di imitare tutte le mosse del ballerino che appare sullo schermo. I giocatori guadagnano punti in base ai movimenti svolti e a come li si esegue.
Il controller del Nintendo Wii, utilizza un approccio differente da quello tradizionale, nel tentativo di risultare interessante per un pubblico più vasto. Ha la forma di un comune telecomando da televisione e viene tenuto in una sola mano. Essendo simmetrico, appare ugualmente utilizzabile da destrimani e mancini. Il controller è la maggiore innovazione degli ultimi venti anni nell'ambito delle console. Dei led ad infrarossi incorporati nelle estremità del Wii Sensor Bar  permettono al controller di percepire il puntamento verso lo schermo, mentre l'accelerometro integrato nello stesso controller gli permette di percepire l'inclinazione e la rotazione. La comunicazione tra controller e console Wii utilizza la tecnologia Bluetooth.
Dance Central. Il primo videogioco di danza in esclusiva su Kinect  per Xbox 360®,assolutamente coinvolgente, senza l'utilizzo di controller e dotato di un sistema di rilevamento dei movimenti del corpo. Ogni routine offre una vera e propria coreografia sia per principianti che per esperti, oltre a una colonna sonora  con brani di artisti pop, hip-hop e R&B. Kinect utilizza un sensore di movimento in grado di rilevare i movimenti di tutto il corpo.  Mentre giochi, Kinect crea una ricostruzione digitale del tuo scheletro basandosi sui dati di profondità rilevati. Quindi, quando ti sposti a sinistra o a destra oppure salti il sensore cattura i tuoi movimenti e li riproduce nel gioco.

Insomma, sicuramente non vedremo grandi performance sul tappeto del nostro soggiorno, ma questi videogiochi sono un grande strumento di divulgazione dei benefici dell’ attività motoria e permettono a chiunque di godere del piacere della danza.





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