"Un insegnante qualunque dà
a un bambino l'occasione di ascoltare gli appalusi per la prima volta nel
teatro della chiesa locale. Un buon insegnante dà a un bambino l'abilità di
ascoltare la musica con tutto il suo corpo e di darle forma visibilie."
Pan Brown
Pan Brown
“Premio danzando 2012”, un concorso di danza alla sua
undicesima edizione.
Negli anni questo concorso si è contraddistinto per l’elevato
livello delle scuole partecipanti e per la presenza di personalità della danza ,come
Steve La Chance, Daniele Ziglioli, Ludmill Cakalli, Mauro Mosconi, Michele
Oliva, in giuria.
2012..un anno di cambiamenti, un anno di crisi. Ed eccola
li, ora posso vederla concreta e palese anche nel settore della danza. Sul
palco nove scuole iscritte,una miseria rispetto agli anni d’oro di questo
concorso, e nel pubblico una manciata di spettatori che a stento riempiono le
prime venti file del palazzetto in cui si tiene la manifestazione.
Vedo intorno a me una massa di insegnanti eccitati e
spacconi che dietro le quinte addobbano i loro allievi come fossero alberi di
natale e pitturano le loro facce con trucchi appariscenti ed esagerati, da
parte loro gli ignari ballerini si agitano ed emettono urletti carichi di
tensione, neanche fossimo alla Prima della Scala. Poi mi giro e vedo lì, sedute
in un angolo, due insegnanti con le facce un po’ cupe, a confronto..individuo i
loro allievi e li osservo..scaldano i loro muscoli avvolti in abiti di lana e
si acconciano i capelli in semplici chignon.
Eccole lì, le due facce della danza.
Inizia il concorso e tutto diventa sempre più chiaro. I “ballerini”
agghindati come clown, offrono al pubblico delle performance cariche di grinta
e presunzione, ricche di effetti speciali e vuote di sostanza, e i pochi
danzatori che prima si stavano scaldando, salgono sul palco con abiti delicati
e regalano al pubblico delle esibizioni pulite, spettacolari nella loro
semplicità.
Finisce il concorso. Le ballerine dai vestiti di lana e gli
chignon si aggiudicano il premio come miglior scuola, sorridenti e
professionali salgono sul palco e ringraziano la giuria, ma altri premi di
consolazione vengono assegnati ai pittoreschi personaggi che urlando e cantando
vittoria, corrono a ritirare i loro trofei.
La danza ora è questo. Da una parte abbiamo lo show, l’esagerazione,
scuole piene di iscritti che offrono corsi di discipline a caso con insegnanti
impreparati che convincono i loro
allievi di essere dei ballerini validi e preparati e, in qualche modo, riescono
a convincere anche la comunità in cui sono inserite. Dall’altra abbiamo scuole
che fanno fatica ad andare avanti, che offrono in silenzio uno studio serio e
professionale, che formano i futuri ballerini.
Sconfortata da questo scenario e avvolta da una serie di
pensieri, vado a casa e accendo la televisione. Un po’ di zapping ed eccola lì..su
La5 danno una replica Di Amici, la trasmissione che ha generato il tutto, la
trasmissione che ha fatto innamorare dello spettacolo migliaia di persone, la
trasmissione che ha indotto ballerini incapaci ad aprire scuole di danza
improvvisate, la trasmissione che ha trasformato la danza in un prodotto
commerciale, la trasmissione che ha distrutto tutta la magia.
Cambio canale indignata e sempre più avvilita e
improvvisamente mi illumino. Su Rai 5 trasmettono lo spettacolo “Mediterranea”
di Mauro Bigonzetti, ballato dal corpo di ballo della Scala.
Signori silenzio, parla la danza..Quella VERA.
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